Di Blasio (Confintesa Sanità Roma): come ledere la dignità dei pazienti e la professionalità del personale sanitario.
Si può ledere la dignità di un paziente e allo stesso tempo mortificare la professionalità del personale sanitario?
Purtroppo la risposta è sì: apripista per quella che tutti speriamo non diventi una consuetudine è stata l’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea di Roma.
I fatti: nella notte tra il 14 e il 15 novembre scorso la Direzione Sanitaria del Sant’Andrea ha autorizzato lo spostamento di una paziente di sesso femminile dal reparto di Stroke Unit (dove era ricoverata in appoggio dalla Neurologia) al reparto di chirurgia multi specialistica per far posto ad un paziente proveniente dal pronto soccorso.
Fin qui nulla di strano, solita routine, se non fosse che la paziente, una donna finlandese con barriera linguistica, si è trovata, senza preavviso e nel cuore della notte, a dover condividere la stanza con un uomo, dal quale era separata solo da una tendina.
Pur comprendendo l’urgenza di liberare un posto in Stroke Unit (terapia intensiva neurologica), non si può non considerare questo accadimento come un preoccupante precedente che, se non denunciato, potrebbe diventare una consuetudine da scongiurare ad ogni costo; da sottolineare anche che nella notte in questione non era stato dichiarato lo stato emergenziale di sovraffollamento del pronto soccorso (tenendo comunque conto che nel Piano Aziendale dei Ricoveri del Pronto Soccorso per la Gestione del Sovraffollamento non è prevista l’ipotesi del ricovero in stanza mista), e che quindi il paziente per cui è stato liberato in fretta e furia il posto si sarebbe potuto trattare e stabilizzare nella shock room del pronto soccorso, che è a tutti gli effetti una sala di terapia intensiva.
A denunciare l’accaduto è il sindacato Confintesa Sanità, che attraverso la Segretaria Provinciale di Roma Sandra Di Blasio afferma: “Non vogliamo dilungarci nella difesa della dignità dei pazienti, della quale ci auspichiamo si occupino le associazioni dei consumatori, ma, come Organizzazione Sindacale, vogliamo tutelare incondizionatamente i lavoratori che, in questo come in molti altri casi, si sono trovati a dover agire in conflitto col proprio Codice Deontologico. Non vogliamo – prosegue Di Blasio – mettere in campo una sterile presa di posizione, ma non possiamo sottovalutare che il profondo turbamento dei lavoratori sia ormai uno stato d’animo diffuso nella quasi totalità dei dipendenti dell’Azienda romana.”
Apprendere che in una camera di degenza ospedaliera si sia verificata un’evenienza del genere ha provocato un vivo sconcerto non solo tra i lavoratori, ma tra chiunque ne sia venuto a conoscenza; sarebbe stato sufficiente che la Direzione Sanitaria avesse proceduto ad una più accurata ricognizione dei posti letto disponibili nell’ospedale romano, per non incorrere in una vera e propria “gender gaffe”
Comunicato Stampa
Roma, 24/11/2023